RECENSIONE "MONUMETS MEN" di Robert Edsel - #ADESSOSCRIVOIO

Hello readers! Continua la rubrica #ADESSOSCRIVOIO. In cosa consiste? Bene, ho voluto dare la possibilità ai miei lettori e/o a chi vorrebbe aprire un blog di lettura e non sa come strutturarlo, di scrivere un articolo (recensione, ultime uscite etc...) che riguardi comunque sia il mondo dei libri. Agatino Zappalà ci parla, oggi, di "MONUMETS MEN"  di Robert Edsel.




“Trecentocinquanta valorosi, una guerra mondiale e un patrimonio artistico da salvare dalla ferocia nazista”.

«Se non saranno mie non saranno di nessun altro»
È ciò che confessò Hitler se avesse perso la seconda guerra mondiale.
Ma riferendosi a cosa?

Questo libro narra di una verità assoluta, che va ben oltre quanto conosciamo sul genocidio di massa ebraico. La cattiveria e l’arroganza di un uomo che voleva non solo impossessarsi delle vite delle persone, bensì anche dei ricordi storici che si racchiudevano dentro le gallerie dei musei più importanti d’Europa.Sì, Hitler voleva a tutti i costi i capolavori che l’Italia, la Francia e gli altri paesi europei possedevano.
L’obiettivo?
Costruire un museo che potesse ospitarle tutte. Ma qualcosa non andò secondo i suoi piani.
Difatti, il 19 marzo 1945, di fronte le forze alleate che si insediarono nella Germania nazista che Hitler emana tale disposizione che trattava la distruzione di tutte le opere trafugate che gli alleati stavano riprendendosi per restituirle ai legittimi collezionisti. Opere di Raffaello, Leonardo, Botticelli e Tiziano,sculture e dipinti da Michelangelo fino Picasso che rischiavano di non rivedere più gli sguardi dei loro ammiratori.
Furono quei valorosi americani, i Monuments Men, gli uomini della Monumenti (MFAA Monuments Fine Arts and Archives – “Monumenti, belle arti e archivi”),a cui oggi dobbiamo il bel sorriso della Monna Lisa ela tenerezza della “Madonna col bambino Gesù” di Michelangelo.
Furono uomini coraggiosi che con tenacia e amore per l’arte misero nel campo di battaglia la propria vita per preservarecentinaia di opere d’arte trafugate dalle fiamme dal decreto Nerone.
Proprio così, come Nerone, l’imperatore romano a cui fu attribuito nel 64 d.C. il devastante incendio che ridusse Roma in cenere.
(anche se fonti attendibili testimoniano che non era in città quando l’incendio scoppiò e che al suo arrivo fece di tutto per preservarla dalle fiamme).

Robert Edsel decise di scrive questo romanzo durante il suo soggiorno a Firenze, e chiedendosi come fecero a salvarsi tutte quelle meravigliose opere d’arte durante la seconda guerra mondiale indagò. Scopri che la città aveva affrontato il terrore dei bombardamenti tedeschi che distrussero quasi tutti i ponti che attraversano il fiume Arno. Soltanto un ponte non fu abbattuto. Il ponte vecchio. Quel corridoio sospeso sull’acqua al cui interno tutt’oggi si custodiscono i dipinti rinascimentali dei più importanti artisti italiani.
Hitler per quanto crudele fu, sapeva che ordinare la distruzione di quel ponte avrebbe comportato una perdita artistica che neanche lui sarebbe stato in grado di sopportare, così lo risparmiò.
Da qui iniziano una seria di lavori che permisero a Robert Edsel di scrive una magnifica storia strutturata in un racconto intenso e dinamico. Tanto coinvolgente che è difficile non affezionarsi ai personaggi che a distanza di chilometri e senza i giusti mezzi di comunicazione riescono a mettersi in contatto con i propri familiari tramite lettere che spesso non arrivavano a destinazione. Ognuno con la propria missione e in balia del proprio destino senza che qualcuno li difendesse.

Ciò che rende unico questo libro è sicuramente il carisma che la storia ci narra. Le foto originali dei dipinti trovati dopo mesi di ricerche nelle cave tedesche; malgrado qualcuna che all’arrivo degli alleati era già ridotte in cenere, ciò che restava visibile era il fumo che accecava gli occhi e seccava le gole e una targhetta tra tanti pezzi di legno carbonizzati che portava il nome di “Picasso”.
Per tutti quelli come me che amano l’arte e farebbero di tutto affinché nessuno potesse cancellarne nemmeno una pagina è un orgoglio sapere che al mondo ci siano stati uomini e donne che hanno combattuto e mentito per difendere tesori dal valore inestimabile.


Dopo aver letto queste poche righe dunque, spero che la curiosità vi porti dove io sono stato con la mente durante i momenti di lettura, e magari possiate tramandare quanto imparato sulla gente che è morta per salvare quel sorriso che il pennello di Leonardo era solito dipingere o il panneggio che lo scalpello di Michelangelo era solito scalfire.

-Agatino.


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